La crisi degli ultimi anni ha comportato, per tante persone, la perdita del posto di lavoro.
Se a questo si aggiunge la difficoltà nel trovarne un altro allora, appare ben chiaro il motivo per cui può essere molto utile ed importante richiedere l’indennità di disoccupazione. Verranno ora approfonditi i punti chiave.
Naspi 2017: cos’è?
La Naspi è l’indennità di disoccupazione che spetta ai lavoratori dipendenti o subordinati i quali abbiano perso, per motivi che vanno oltre la loro volontà, il lavoro.
“La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” decorre a partire dal 1 Marzo 2015 e ha lo scopo di sostenere economicamente le persone rimaste senza occupazione.
Chi ha diritto al sussidio di disoccupazione?
In particolare, tra gli aventi diritto vi sono apprendisti e dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni con contratto a tempo determinato. Inoltre vanno compresi anche i soggetti coinvolti in rapporto di lavoro subordinato:
- personale artistico
- soci lavoratori di cooperative
Il diritto al sussidio decade qualora il soggetto trovi una nuova occupazione, non rientri più nelle liste di disoccupazione o percepisca l’assegno pensionistico.
Chi non può richiedere l’indennità
Non possono invece fare richiesta di sussidio:
- dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni assunti a tempo indeterminato;
- operai agricoli con contratto a tempo determinato o indeterminato;
- lavoratori extracomunitari aventi permesso di soggiorno per un lavoro stagionale;
- lavoratori che ricevono un trattamento pensionistico diretto.
Sussidio di disoccupazione: requisiti necessari e durata
Per ottenere la Naspi, è necessario attestare lo stato di disoccupazione involontaria e sottoscrivere la “Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro”(DID) presso un centro per l’impiego. Perché la domanda di sussidio inoltrata all’Inps venga accolta, devono essere rispettati:
- Requisito contributivo: prevede che il lavoratore abbia alle spalle almeno 13 settimane di versamenti all’Inps nei 4 anni antecedenti la perdita del posto di lavoro.
- Requisito lavorativo: implica che lo stesso abbia prestato la propria opera per almeno 30 giorni, nei 12 mesi che precedono l’inizio della disoccupazione.
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Il soggetto deve infine siglare il “Patto di servizio personalizzato“(PSP) con il quale si impegna a prendere parte alle iniziative, proposte dagli organi competenti, finalizzate al suo reinserimento nel circuito del lavoro.
Il soggetto che non rispetti il PSP è sanzionabile e corre il rischio di perdere lo stato di disoccupazione nonché l’indennità.
Durata e tempistiche della Naspi
La Naspi viene erogata a partire dall’ 8°giorno dalla data di conclusione del rapporto lavorativo se e solo se, la domanda viene inoltrata entro tale giorno. Negli altri casi, il sussidio viene corrisposto a partire dal giorno a seguire la presentazione della richiesta dello stesso. Il lavoratore riceve l’indennità di disoccupazione per un periodo di tempo che è in funzione del numero di settimane in cui sono stati versati i contributi negli ultimi 4 anni.
A partire dal 1 Gennaio 2017 la durata massima della Naspi è di 18 mesi. In caso di nuova occupazione, l’indennità viene sospesa come da prassi per tutta la durata del rapporto lavorativo qualora questa sia inferiore ai 6 mesi e il reddito derivante da tale attività superi 8.145 euro.
Modalità di presentazione della domanda
La richiesta di sussidio deve essere inoltrata all’Inps attraverso l’area dedicata (Servizi per il cittadino) sul portale dell’ente stesso alla voce “Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito” seguendo le indicazioni fornite. Per inviare la domanda il soggetto deve essere in possesso del proprio PIN.
In alternativa, si può contattare il contact center Inps o usufruire dei servizi telematici messi a disposizione dai patronati. Il tutto deve essere fatto entro e non oltre il 68° giorno dalla data di interruzione del rapporto di lavoro.